La bietola da costa è una pianta di coltivazione antica, conosciuta già dai tempi dei Romani e degli Etruschi. Si tratta di una pianta biennale (spesso coltivata come annuale), con fusto eretto e foglie romboidali o lanceolate; se ne consumano prevalentemente le coste, cioè i piccioli e le nervature principali.
Consigli di coltivazione
Il terreno, di medio impasto, profondo, fresco, organico, si prepara in autunno, vangandolo per interrare il letame necessario ad arricchirlo. In primavera si somministra concime complesso ternario, prima della semina (che può essere effettuata anche in luglio-agosto, per avere la produzione in autunno-inverno). La distanza tra le file deve essere di 40-60 cm; successivamente, si dirada a più riprese per distanziare le piante di 20-40 cm sulle file. Anziché in pieno campo, si può effettuare una semina molto fitta in semenzaio; quando le piantine hanno 4-5 foglie (dopo circa un mese) si estirpano, si cimano (per ridurre la traspirazione e facilitare l’attecchimento) e si trapiantano osservando le distanze indicate. In seguito occorre procedere a sarchiature per eliminare le erbe infestanti bisogna innaffiare frequentemente. Utile un apporto di nitrato di ammonio in primavera.
Da non dimenticare
Per ottenere i semi, si lasciano nel terreno alcune piante, che riprenderanno a crescere dopo l’inverno e in estate produrranno i glomeruli, da raccogliere quando sono di colore bruno. Per avere produzioni scalari (in estate o in autunno-inverno) si dovrà procedere a semine scaglionate nel tempo.
Bietola da coste: come e quando irrigare
Le esigenze idriche della bietola da costa sono analoghe a tutti gli ortaggi da foglia: la regola generale è irrigare spesso (anche tutti i giorni se la temperatura resta elevata) e moderatamente, così che le foglie crescano bene e non restino ristagni idrici che ne causano il marciume. Inoltre è bene non bagnare le foglie per ridurre il rischio di propagazione di malattie e marciumi.
Per irrigare l'orto con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie degli ortaggi. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per l'orto in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per l'orto in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.